Tremate, tremate le streghe sono tornate.
Summis desiderantes affectibus – Desiderando con supremo ardore – era il nome della bolla papale che cinquecento anni fa metteva al bando le streghe, donne eccentriche, blasfeme o “scomode”. Oggi chi sono le streghe e quali sono i loro roghi?
Addentrandosi in questa storia ricchissima di altre storie e spunti, è inevitabile soffermarsi con particolare attenzione sull’ingiustizia da cui scaturisce la violenza e la persecuzione contro le donne, la discriminazione di genere, la sopraffazione. Streghe oppure no, sono donne che in qualche modo non si sottomettono: alla morale e alle leggi decise per loro, al proprio destino, alla paura stessa. E per questo sono perseguitate, cacciate, emarginate. Riflettendo su questa scuro ruolo ricoperto dalle donne nell’antichità, ma non solo, abbiamo deciso di continuare il percorso iniziato con Sorelle festival e riscoprire insieme i ruoli della donna nella Romagna e nell’immaginario passato.
Per la quarta edizione, Sorelle Festival propone un viaggio che dal passato al presente permette di esplorare l’evoluzione della figura femminile attraverso la voce narrante di alcune figure simbolo che ne hanno determinato il progressivo sviluppo sociale e culturale. Partendo dal ruolo di streghe fino al momento dell’integrazione nella società grazie al nuovo ruolo conquistato attraverso il lavoro.
Donne la cui vita, esperienze e battaglie, rappresentano un manifesto femminista imperituro, ancora oggi in grado di suscitare riflessioni ed azioni a favore del progresso di tutta la comunità. Un’eredità che Sorelle Festival vuole raccogliere e raccontare attraverso l’unione di discipline diverse – dalla fotografia alla danza, dalla pittura alla filosofia, dai libri ai cortometraggi – per celebrare tante voci accomunate da un messaggio di forza ed emancipazione.
‘’L’uomo che prepara gli unguenti e le medicine viene chiamato farmacista.
Quando è una donna a esercitare la stessa attività, la si chiama strega.
Agli uomini piace di tanto intanto uccidere una strega.’’
– Ken Follett