L’installazione site specific realizzata da Francesca Cerfeda per il Fontanone di Faenza indaga il concetto dei fuochi fatui: un suggestivo e particolare fenomeno che si manifesta in luoghi intrisi di mistero come le paludi, gli stagni, i cimiteri, esso trova espressione attraverso la presenza di piccole fiamme blu. I luoghi citati e l’idea di fiamma divengono espressione delle anime perse che ricercano la propria strada. In questo caso, il rapporto visivo e dialettico che si ricrea tra lo spazio – quello del Fontanone – e gli elementi che compongono l’installazione, assume un’importanza concettuale e di ricerca individuale.

Racconto delle opere che in questi duecento anni sono state fatte nel cimitero monumentale di Faenza, collegando il cimitero di Faenza al Fontanone dove artisti contemporanei come Massimiliano Fabbri, Massimo Pulini, Lorenzo Scarpellini e Filippo Maestroni si confrontano con opere classiche del cimitero ed esposte in chiave contemporanea al Fontanone.

Cartoline e scatti storici dall’archivio della Fototeca Manfrediana sulla storia del Fontanone.

Illusione e materia, pelli e superfici tra reale e simulato, un dialogo tra porcellana e pittura.

Immersione nella cultura popolare romagnola tra figure del folclore e arte contemporanea, 5 artisti provenienti da diverse parti dell’italia, indagano l’onirico romagnolo.

Turoni alle prese con materiali di riciclo recuperate dall’alluvione per creare un omaggio a tutti i volontari e chi ha preso una vanga per liberarci dal fango.

Tre artisti alle prese tra ceramica, cartapesta e pittura in un dialogo con le superfici, pelli, dei differenti media.

Uno scorcio onirico sulla pittura metafisica dei nostri paesaggi faentini, due pittori locali che esprimono attraverso il visivo rumori ambientali.

5 artiste a confronto con l’animalità del contemporaneo, nella vita e nell’arte. Tra pelo vero e proprio ed animali totemici.